Telegram Per Il Business.

Telegram for business

Telegram for business

Permette agli utenti di chattare con altri contatti, di organizzare o partecipare a gruppi (pubblici e privati) e di usufruire di varie funzionalità tra cui i canali e bot

Perché fare marketing su Telegram?

Continuiamo il nostro viaggio attraverso vecchie e nuove piattaforme social e la loro possibile applicazione in ambito marketing.

Oggi parliamo di Telegram.

Telegram è un servizio di messaggistica istantanea e broadcasting basato su cloud ed erogato senza fini di lucro. Totalmente gratuito permette agli utenti di chattare con altri contatti, di organizzare o partecipare a gruppi (pubblici e privati) e di usufruire di varie funzionalità tra cui i canali e bot.

Iniziamo con il dire che Telegram può essere un valido canale di comunicazione per la nostra azienda, ma non esiste una vera e propria app Telegram o ad esso dedicata per il business.

Tuttavia, è possibile sfruttare varie funzionalità oggi presenti in Telegram – canali, gruppi o chat bot – per la nostra azienda. Nel prosieguo di questo articolo cercheremo di farvi capire come.

Al momento dell’iscrizione Telegram non consente di creare un account business, quindi per fare degli account telegramma aziendali dovremo iscriverci come un utente normale, ma in fase di registrazione anziché inserire nome cognome scriveremo il nome della nostra società.

La domanda che tutti vi starete facendo è “ma se non esiste una versione dedicata esclusivamente al business, come può Telegram essere un canale di comunicazione aziendale?”. Per capirlo andremo ad analizzare le sue funzionalità e cercheremo una per una di capire di comprendere un po’ come utilizzarle.

I gruppi di Telegram.

I gruppi di Telegram sono un po’ come i gruppi di WhatsApp con la differenza che WhatsApp consente la creazione di gruppi con massimo 256 contatti mentre su Telegram i gruppi possono avere fino a 200.000 utenti, un numero enorme.

Come su tutti i gruppi ciascun membro può partecipare attivamente alla conversazione, rendendoli poco adatti all’uso aziendale.

Se pensiamo che quando siamo iscritti anche a un solo gruppo WhatsApp di amici ci arrivano decine di messaggi al giorno, e siamo già in difficoltà, figuriamoci ad essere in un gruppo, anche di solo 100 contatti. Inoltre, se facciamo parte di un gruppo in cui vengono scambiati pareri monotematici su un brand, un prodotto o un’azienda, per restare iscritti dobbiamo davvero essere attaccati a quell’argomento, perché diversamente sarebbe davvero difficile rimanere nel gruppo.

Per questo motivo per un utilizzo business è importante conoscere le altre funzionalità di Telegram, come i canali.

I canali di Telegram

Ne avete mai sentito parlare? Siete già iscritti a qualche canale, magari aziendale? I canali di Telegram fondamentalmente sono una tipologia di comunicazione uno a molti. Nella modalità detta broadcasting solo i proprietari e gli amministratori del canale possono pubblicare al suo interno e i membri possono solo visualizzare e leggere i e quindi condividerli. Per i membri non c’è la possibilità di rispondere e non si crea l’interazione tipica dei gruppi.

I canali possono essere pubblici o privati.

Quelli pubblici possono essere cercati e trovati da chiunque, mentre ai canali privati si può accedere solo tramite link o invito diretto nel canale.

La creazione di un canale è gratuita, ogni utente può crearne di infiniti e non esiste alcun limite al numero di persone che si possono iscrivere a un canale.

Le persone che vogliono iscriversi a un canale pubblico lo devono cercare su Telegram oppure dovranno accedervi tramite link.

Ecco perché le aziende quando vogliono invogliare il proprio target ad iscriversi al canale condividono il link sui social, nel sito web  e in calce alla news letter.

I canali sono un buon strumento per inviare un numero illimitato di promozioni, articoli del blog, nuovi video ecc.

Qualche consiglio per aprire un canale Telegram aziendale.

1. Perché funzioni dobbiamo trovare il modo di far iscrivere più persone possibile. Questo è molto importante perché vale la pena lavorare su un canale, creare dei contenuti ecc, solamente dai 40 iscritti in su, altrimenti il gioco non vale la candela. Gestire un canale significa perderci del tempo. Per farlo crescere bisogna invitare gli utenti ad iscriversi, magari con delle pubblicazioni sponsorizzate su facebook e Instagram o, come detto, inserendo il link nel sito e nelle newsletter . Riuscire a far iscrivere le persone non è una cosa facile e ci vorranno un po’ di tempo e un po’ di denaro per sponsorizzare l’iniziativa.

2. cerchiamo di prestare molta attenzione alle disiscrizioni. Non accontentiamoci di aver raggiunto un buon numero di iscritti a cui poter inviare i nostri contenuti e le nostre promozioni. Un utente, con un semplice click, può silenziare le notifiche del canale e quindi dobbiamo cercare di legarlo ai contenuti che inviamo. Non inondiamolo di messaggi e cerchiamo di non stancarlo o peggio ancora scocciarlo. Quando un utente si disiscrive al canale a noi non resta nulla. Non ci resterà una sua email e non avremo il numero di cellulare; il nostro tuo lead si sarà volatilizzato e tutti i nostri sforzi per portarlo ad iscriversi al canale saranno andati persi.

Per prevenire questa catastrofe, un buon consiglio potrebbe essere quello di realizzare periodicamente delle iniziative di lead generation, proponendo coupon sconto piuttosto che un lead magnet. Un esempio di lead magnet? Il classico ebook, un video, uno sconto o un altro contenuto gratuito da poter scaricare dopo aver lasciato un riferimento utile, come il classico indirizzo email. In alternativa ci possono essere soluzioni differenti tale made a target specifici. Tutto quello che può essere un buon incentivo a trattenere sul nostro canale un iscritto o può darci le informazioni giuste per non perderlo del tutto andrà bene. Se un utente si disiscriverà dal canale potremo sempre contattarlo in un modo alternativo.

3. Ricordiamoci che il canale Telegram ha pregi e difetti, ad esempio non esistono automazioni. Il tipo di comunicazione è uno a molti e quindi, ad esempio, non potremo programmare l’invio di messaggi in base a date (es. gli auguri di compleanno) come invece potremmo fare con email o sms.

4. Creare e utilizzare i bot di Telegram. I bot sono un intelligenza artificiale in grado di dialogare in automatico con gli utenti, utilizzando delle risposte prestabilite  e precompilate a delle domande specifiche, solitamente quelle maggiormente richieste dagli utenti. I bot permettono di interagire con gli utenti senza che ci debba essere fisicamente una persona dietro lo schermo. Un esempio di bot aziendale è quello del canale di Enel Energia che permette all’utente di inviare letture,  controllare lo stato del contratto e dei pagamenti.

I bot si trovano nell’app di Telegram oppure tramite link. Una volta selezionato il bot clicchiamo su via e la conversazione inizierà in automatico come vedete negli esempi sotto.

Con il Bot di Enel si possono fare svariate cose. Uno dei vantaggi che un tipo di bot come questo può dare all’azienda è quello di sostituire appieno una persona fisica; in questo modo l’assistenza clienti sarà supportata nello smaltire le richieste più semplici e frequenti.

Potenzialmente i bot possono essere un buon strumento per il business ma, richiedendo competenze tecniche specifiche per la loro creazione, i costi legati all’investimento di avvalersi di una società esterna per lo sviluppo ne frenano la diffusione, soprattutto in Italia dove anche brand molto famosi (es: Amazon, Ikea, Zalando, Zara, H&M) non ne fanno uso.

Prima di decidere di creare un bot Telegram aziendale è necessario aver chiari gli obiettivi nonché il ritorno economico che possiamo avere

Un ostacolo alla diffusione dei bot è nei numeri di Telegram.

Telegram vs WhatsApp

Telegram è risultata l’app più scaricata del 2021 e ha da poco superato il proprio record di 500 milioni di utenti attivi, grazie al fatto che è sicura, gratuita e senza pubblicità. Tuttavia il numero di utenti è ancora molto basso rispetto a quello di whatsapp che ne conta 2 miliardi.

In Italia gli utenti di Telegram sono circa 13  milioni, un buon numero, ma non poi così elevato. Nel nostro paese l’app di messaggistica più diffusa rimane whatsapp.

Sebbene i dati dell’utilizzo di Telegram riportino una crescita negli ultimi anni non è ancora abbastanza per convincere le aziende ad investire denaro nella realizzazione di bot.

Conclusione – Telegram for business sì o no?

Abbiamo visto tra principali strumenti ci sono gruppi, canali e bot.

Sebbene Telegram sia un’app innovativa e molto interessante per l’uso interpersonale tra gli utenti (chat segrete, invio di media molto pesanti, una privacy protection molto elevata)  è ancora difficile da capire se potrà effettivamente portare risultati tangibili alle aziende.

I gruppi non sono adatti all’uso aziendale perché la possibilità di fare interagire tutti i membri crea confusione e porta gli utenti ad abbandonare il gruppo.

I canali se usati in maniera furba possono essere un buon alleato nel marketing per inviare contenuti uno a molti e con l’accortezza di cercare di recuperare i contatti “vivi” degli utenti per non perderli in un secondo momento.

I bot permettono un’elevata interazione ma la loro realizzazione ha un costo ed è impegnativa.

In conclusione, le potenzialità di Telegram sono indiscusse, ma ad oggi non è la piattaforma ideale per un uso business.

Autore: Dott. Simone Maculotti