Personal Branding. Come Far Crescere La Propria Azienda.

Personal Branding – Come far crescere la propria azienda.

Personal Branding - Come far crescere la propria azienda.

Fare Branding, come fare Business, è un lavoro che richiede analisi, pianificazione, metodo e tanto (ma tanto) impegno!

Partiamo subito col dire che non esiste un modo giusto per fare Personal Branding.

Non esiste un solo e unico modello valido per tutti che ti permetta di passare dall’essere sconosciuto all’essere famoso. Ma sicuramente, se vogliamo ottenere di più dalla nostra attività, dobbiamo dare una definizione specifica del nostro brand e dobbiamo fare in modo che questa sia riconosciuta anche dai nostri potenziali clienti.

Inoltre, è importante trovare il fattore differenziante per il nostro brand.

Avete mai sentito parlare del libro di Simon SinekPartire dal Perché“?

Nel libro, l’autore sostiene una cosa semplice ma potente. Si deve lavorare su un’idea, un progetto; si deve partire dal perché lo facciamo e non dal come o dal cosa.

Partire dal perché significa avviare un progetto e quindi un brand, avendo dentro di sé la chiara e intima visione di chi siamo, di cosa facciamo, a chi ci rivolgiamo e del perché facciamo quello che facciamo.

Vi sembra poco? No, affatto!

Queste domande così grandi e così importanti sono alla base del Personal Branding e della costruzione di un marchio solido e duraturo nel tempo, seguito, stimato e riconosciuto dai clienti. Il sogno di tutti i brand, insomma!

Come iniziare?

Fare Branding, come fare Business, è un lavoro che richiede analisi, pianificazione, metodo e tanto (ma tanto) impegno!

Si tratta di un lavoro da portare avanti giorno dopo giorno. Quindi non ci si deve aspettare di fare due azioni di Personal Branding e diventare Apple in pochi giorni. Molte persone hanno ancora un’idea sbagliata di quello che significa fare Personal Branding; spesso viene confuso con il mettersi in mostra o far vedere agli altri una bella immagine di copertina dietro alla quale, in realtà, non c’è niente. Questo non è Personal Branding.

La costruzione del brand è un modo per farsi conoscere dagli utenti e per far loro sapere in cosa possiamo essergli utili.

Il Personal Branding inizia da una profonda riflessione personale su quelli che sono i punti di forza e anche di debolezza, ciò che possiamo proporre e in che modo possiamo fornire un servizio davvero vantaggioso.

Di fatto quello che cerchiamo di fare è una vendita, pertanto ci dobbiamo concentrare sui vantaggi che siamo in grado di dare ai consumatori, come azienda, prodotto o servizio, e dobbiamo fare in modo che tutti li riconoscano e se ne ricordino.

Apparenza e sostanza

Il Personal Branding è un metodo di raccontarsi all’esterno. Se lo faremo del modo giusto gli altri ti riconosceranno.

Lo scopo è proprio quello di essere conosciuti esattamente come vogliamo. “Il Personal Branding è quello che le persone dicono quando tu sei uscito dalla stanza“. (cit. Jeff Bezos)

Che cosa significa? Vuol dire che gli altri, ci riconoscono dall’esterno nel modo in cui noi vogliamo apparire. Se vogliamo mettere in evidenza la nostra esperienza in un determinato settore è indispensabile che anche gli altri vedano in noi la stessa autorità che vogliamo trasmettere. Diversamente, qualcosa nella nostra comunicazione non è andato per il verso giusto.

Ogni strategia di Personal Branding è costituita da due modalità: una di attacco e l’altra di difesa. Per attacco, si intende tutta la strategia tesa a strutturare il nostro brand in modo da conquistare il nostro posto all’interno del settore di mercato che ci interessa; mentre la difesa è il modo in cui ci impegniamo a conservare la nostra reputazione.

4 consigli per costruire il tuo brand e farlo funzionare.

L’obiettivo.

Deve essere chiaro che se vogliamo fare Personal Branding dobbiamo avere qualcosa che può servire a qualcun altro. Questo ci consente di avere bene in mente quello che vogliamo e dobbiamo comunicare.

Ma se non abbiamo ancora in mente che cosa vogliamo dire al pubblico?

Fermiamoci un attimo, riflettiamo attentamente e cerchiamo di dare una risposta alle domande essenziali:

Qual è il nostro messaggio?

Perché i consumatori dovrebbero scegliere proprio noi?

Qual è il nostro fattore unico, quell’aspetto che fa la differenzia tra noi e gli altri?

Qual è lo scopo per cui “esistiamo” e per il quale ci proponiamo all’esterno?

Il perché di quello che facciamo è indispensabile. Serve a dare vita a tutto il resto. La nostra motivazione, invece, ci darà lo slancio per sostenere il nostro Business e, ovviamente, il nostro Personal Branding.

Solo dopo che abbiamo chiarito in maniera solida il nostro perché, possiamo passare alle fasi successive.

Il processo di Branding richiede impegno e in certi casi anche fatica. Prendersi il giusto tempo per delineare quello che vogliamo comunicare e che cosa vogliamo fare è determinante per non trovarci davanti a continue contraddizioni.

Se il messaggio che veicoliamo è confusionario, i nostri potenziali clienti saranno confusi. Le persone che non capiscono un messaggio, tendono a ignorarlo, a diffidarne e ad allontanarsene; si rivolgeranno ad altri, ai nostri concorrenti.

I potenziali clienti.

Qual è il target a cui vogliamo rivolgerci? La paura di perdere un pezzo di clientela spinge molti a rispondere “a tutti”! Ebbene, non possiamo e non dobbiamo rivolgerci a tutti. La generalizzazione del target ci farà apparire come dei tuttofare, poco affidabili, in grado sì di fare, ma non di fare bene.

La parole-chiave è “personalizzazione”. Significa che gli utenti si avvicinano a quei brand da cui si sentono rappresentati.

Per poter creare una comunicazione efficace con i nostri prospect dobbiamo prima identificare la tipologia di persone a cui ci vogliamo rivolgere. Per farlo dobbiamo avere ben chiaro qual è il problema che risolviamo con il nostro prodotto o servizio. Quale necessità andiamo a soddisfare? Chiarito questo sapremo a quali consumatori puntare.

Un ufficio temporaneo all’interno di un coworking, ad esempio, difficilmente soddisferà l’esigenza di studenti, operai o impiegati, ma sicuramente sarà utile a freelance, commessi viaggiatori, commerciali aziendali, professionisti e start-up.

Dobbiamo pensare a come rendere migliore la vita delle persone che decidono di acquistare da noi e portarli dalla condizione in cui si trovano a quella che desiderano.

L’importanza del marchio – la Brand Identity

Rendere semplici e chiari i nostri valori alla nostra “nicchia” di consumatori renderà più immediata la scelta del nostro marchio.

L’immagine del marchio è importante. Non deve essere solo bello e attraente, forma, colori scelti e font (se decidiamo di accompagnarlo con una scritta) devono rispecchiare davvero valori e anima della nostra attività, comunicando quello che vogliamo esprimere.

Alcuni esempi: forme tondeggianti danno una sensazione di morbidezza, cura e gentilezza mentre le forme spigolose esprimono energia, rispetto ma anche durezza. Attenzione al significato trasmesso dai colori: il giallo equivale all’ottimismo, il rosso alla passione, il blu alla sicurezza.

Mettere insieme le giuste forme con i relativi colori dà ai loghi dei significati differenti e soprattutto vengono recepiti dalle persone in modi molto diversi.

Nessun elemento del nostro brand deve essere lasciato al caso; da ogni scelta che faremo dipenderà il successo della nostra comunicazione.

Un altro elemento che determina la tua immagine è il tone of voice.

Con questo termine s’intende il modo in cui definiamo la nostra comunicazione con il pubblico. Stile, espressioni, scelta dei termini e impostazione devono caratterizzarci. Questa scelta dipende da due fattori; chi siamo e a chi ci rivolgiamo.

Qualche esempio: se venderemo assicurazioni dovremo avere un tono rassicurante a prova di catastrofe nucleare, mentre se il centro del nostro business è la vendita di energy drink per atleti senza paura il nostro tono sarà frizzante e sprezzante del pericolo.

La comunicazione vera e propria.

Questo aspetto tratta propriamente la costruzione dei contenuti.

I temi devono essere coerenti con il messaggio che vogliamo esprimere, attinenti all’obiettivo che ci siamo prefissati, consoni alla piattaforma di comunicazione scelta e strutturati con un linguaggio che sia compreso dal nostro target di consumatori.

Da questo dipende anche la scelta della tipologia di contenuto, ovvero testi, immagini, video ecc.

Possiamo fare Personal Branding attraverso differenti canali: siti web (magari il nostro), quotidiani e riviste, TV e Social Media.

Attenzione alla scelta della piattaforma da utilizzare, che dipenderà dal nostro brand, dalla nostra attività e dal pubblico di destinazione.

Pensiamo ad esempio alla scelta di un canale social per un servizio di ricerca e selezione di personale in somministrazione, che solitamente tratta profili medio-bassi. La scelta dovrà ricadere su un social come Facebook, perché difficilmente reperiremo una candidatura per un ruolo di “badante” su Linkedin

Da qui l’importanza di identificare il nostro target di riferimento.

Questi sopra sono i 4 step indispensabili per fare Personal Branding. Sta a noi mescolare al meglio tutti questi elementi per trovare la strategia di Branding che più ci rispecchia.

Il Personal Branding è solo una questione di buona comunicazione e per avere una buona comunicazione bisogna avere le idee chiare sulla propria attività e su ciò che si vuole trasmettere.

Con quali valori vogliamo che la nostra azienda venga riconosciuta? Capirlo è fondamentale.

Così tanti si mettono in vendita, così pochi hanno qualcosa che vale davvero la pena di acquistare.

(Fabrizio Caramagna)

Autore: Simone Maculotti