Cos'è Il Metaverso - Il Metaverso For Dummies

Cos’è il Metaverso – Il Metaverso for dummies.

Cos’è il Metaverso – Il Metaverso for dummies.

L’inizio di una nuova era del futuro di internet

Negli ultimi mesi si è iniziato a parlare di Metaverso.

Ne ha parlato Facebook, che ha anche cambiato il suo nome in Meta, e ne ha parlato Microsoft. Se pensate che si tratti unicamente di un nuovo gioco o una moda del momento, sappiate che tutto ci dice che non sarà così.

Siamo all’inizio di una nuova era del futuro di internet.

Se siete tra quelli che ne hanno già abbastanza di internet e i social network, preparatevi perché difficilmente sarà una moda passeggera.

Certo non accadrà domani, ma l’evoluzione non tarderà ad arrivare e a rappresentare una nuova realtà parallela.

Se non vogliamo chiamarla in questa maniera, possiamo definirla una nuova opportunità commerciale per molte aziende o una nuova opportunità di lavoro per molti.

Se non volete essere tagliati fuori da questa piccola rivoluzione, da questa opportunità, il nostro consiglio è di non snobbare questa novità. Certo non invitiamo nessuno a buttarvisi a capofitto, ma il nostro consiglio è di tenerla d’occhio e non sottovalutarla.

Cos’è e come si accede al Metaverso

Descrivere in breve il Metaverso è abbastanza semplice, anche perché è già stato immaginato in tanti film e tanti libri di fantascienza. Si tratta di una realtà parallela a cui si può accedere tramite la realtà virtuale, la realtà aumentata, tramite video interattivi o per mezzo di qualsiasi strumento che ci permetta di interagire con i mondi virtuali del Metaverso.

Il Metaverso lo si potrebbe immaginare come il mondo di Matrix in cui si entra con gli strumenti detti prima (chiaramente volontariamente) o, per gli amanti dei videogiochi, possiamo immaginarlo come un videogame di ruolo operativo, come ad esempio World of Warcraft o il più datato Second Life, con la differenza che non saremo avatar di fantasia in un mondo virtuale (orchi, maghi, elfi ecc) che devono compiere delle missioni; più che mai rappresenteremo noi stessi in una versione parallela e complementare a quella reale, in cui potremo fare (e si possono fare) le stesse azioni che si fanno nel mondo reale.

Probabilmente il film di ultima generazione che meglio riesce a rendere l’idea del concetto alla base del Metaverso è Ready Replay One, che riprenderemo nella conclusione.

Qualche esempio pratico

Nel Metaverso non riusciremo a portare il cane dal toelettatore e andare a riprenderlo dopo un paio d’ore bello rasato e pulito nella nostra realtà (probabilmente potremmo provarci con una versione virtuale del nostro cane, ma è sicuro che il nostro amico reale non ne beneficerà affatto), tuttavia potremo, ad esempio, andare al lavoro a fare riunioni in stanze virtuali (cosa già possibile con gli strumenti di Facebook).

Tutto questo, vi assicuriamo, è differente rispetto a una normale video conference o una videochiamata.

In questo momento immaginiamo le vostre facce scettiche. Forse gli unici meno scettici sono coloro che hanno a casa un visore di realtà virtuale, che lo usano spesso, e che magari hanno provato varie esperienze.

La realtà virtuale, anche se non è ancora fotorealistica, già allo stato di evoluzione attuale è abbastanza immersiva e in grado di offrire molto più di quello che trasmettono lo schermo piatto del vostro smartphone o il monitor del tablet.

Prendiamo ad esempio facebook workrooms, la soluzione di facebook (Meta), che permette di entrare in delle sale riunioni virtuali indossando l’oculus quest 2 (un visore realizzato da Meta)

Cos’è il Metaverso – Il Metaverso for dummies.

All’interno di queste “stanze” ci troveremo seduti attorno a un tavolo, mentre nella realtà saremo probabilmente seduti alla nostra scrivania, davanti al vostro computer reale. Il visore indossato è in grado di vedere l’ambiente circostante e individuare le periferiche presenti, come ad esempio la tastiera, che viene riprodotta all’interno della realtà virtuale. Anche quello che viene visualizzato sullo schermo del nostro computer, nel nostro studio o nella vostra casa, viene duplicato sullo schermo del computer riprodotto all’interno della realtà virtuale. Questo significa che con il visore indossato potremo vedere e interagire con il computer virtuale, continuando a lavorare o a fare quello che vogliamo, circondati dagli avatar dei nostri colleghi. L’audio è di tipo tridimensionale, quindi riusciremo a capire chi ci parla e a percepire quanto è distante da noi, spingendoci a girare la testa in quella direzione proprio come nella realtà.

Siccome il visore riconosce le mani, vengono riprodotti anche i movimenti del corpo.

Cos’è il Metaverso – Il Metaverso for dummies.

Quasi vero.

Ecco una testimonianza importante, riportata da uno dei fortunati invitati all’anteprima di “horizon work rooms” e che noi cercheremo di farvi rivivere.

In quell’occasione il nostro protagonista stava assistendo alla presentazione di questo servizio con i rappresentati di facebook workrooms, assieme a vari giornalisti collegati da tutto il mondo. Quando il presentatore ha chiesto se ci fossero domande, a lui è venuto spontaneo, quasi un riflesso, alzare la mano. In quel mondo virtuale il presentatore ha visto il movimento del braccio alzato e gli ha dato la parola. Tutti gli altri si sono voltati verso di lui mentre faceva la domanda e si sono rigirati verso il presentatore quando questi rispondeva.

Questo non sarebbe successo, e non succede, con una normale videocall di google meet o di zoom.

L’attenzione e il modo in cui si interagisce in un sistema virtuale del genere è diverso da quello che si può sperimentare con gli strumenti che abbiamo oggi, con le videochiamate e poco altro.

Chiaramente non stiamo dicendo che è identico a quello che si può provare quando ci si trova dal vivo all’interno di una stanza con altre persone, ma in una scala da 0 a 100, in cui zero è il tipo di interazione che si può avere con una videocall e cento un incontro dal vivo, un’esperienza virtuale si posizionerebbe attorno a un 70/80, quindi molto  vicino a un’esperienza reale.

Un gioco in cui si controlla un alter ego con la tastiera, non ci inserisce così tanto nel mondo virtuale come con questi nuovi strumenti, anche perché l’unico contatto che abbiamo con le altre persone è praticamente quello vocale e tutto il resto manca.

Ovviamente siamo solo all’inizio, ma potenziando la tecnologia fisica (hardware) e migliorando i software ci si avvicinerà a quel 100 che rappresenta l’esperienza reale; anche se ovviamente non sarà mai lo stesso.

Perché non sottovalutare la nuova tecnologia. Futuri impieghi.

Dunque, quali saranno quindi le possibili evoluzioni e le opportunità di questo Metaverso?

Sicuramente la pubblicità ne trarrà grandi benefici. Entrando nel Metaverso sarà possibile rilevare informazioni utili che oggi non si possono reperire, ad esempio per fare il retargeting pubblicitario che tutti noi subiamo continuamente. Oltre ai già conosciuti interessi, sesso, età, posizione e gusti d’acquisto, grazie al Metaverso sarà possibile interpretare le espressioni facciali, il modo di parlare, cosa diciamo; saranno tutte informazioni e dati utili per capire e targettizzare in maniera ancora più efficiente ogni individuo.

Questo indurrà molte aziende a voler pubblicizzare i propri prodotti e servizi all’interno del Metaverso, perché gli permetterà di avvicinarsi ancora di più agli utenti giusti, gli utenti in target, senza dover “sparare nel mucchio” come spesso avviene ancora oggi.

Una nuova economia digitale.

Già oggi la gente è disposta a spendere centinaia se non migliaia di euro per comprare le skills e gli accessori per i personaggi dei loro mondi digitali. Pensiamo ai vari Fortnite, World of Warcraft o i vari giochi mobile.

In futuro la gente sarà ancora più disposta a spendere soldi per agghindare se stessa, ovvero il proprio avatar nel mondo virtuale, magari grazie alle cripto valute, che giorno dopo giorno vengono accettate nella realtà come pagamento e che, probabilmente, troveranno nel mondo virtuale, nel Metaverso, il loro terreno più fertile se non addirittura una spinta importante.

Il mercato del lusso potrà arricchirsi ancora di più, perché la parola d’ordine sarà esclusività. Chi nel mondo reale è pronto a spendere migliaia di euro per un orologio o una borsa firmata, anche nel mondo virtuale vorrà quel prodotto “a tiratura limitata”. A conferma di questa affermazione basta vedere la crescita degli NFT nell’ultimo anno.

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Domani quel NFT potrà essere esposto nella propria casa virtuale.

Pensate che tokens.com ha acquistato il 50% di Metaversgroup, una società immobiliare specializzata nella vendita di case virtuali nel Metaverso.

Lo shopping, che ora concretizziamo aprendo il nostro smartphone, navigando sui vari siti di e-commerce e cercando il prodotto che più ci piace, domani potrebbe farci entrare in negozi virtuali per acquistare dei prodotti reali, che poi ci arriveranno a casa. Magari entreremo in un atelier di moda, guarderemo i vestiti, li proveremo per vedere come ci stanno addosso e poi li compreremo realmente.

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Nel mondo virtuale ci potranno essere commesse virtuali, controllate da vere persone connesse alla realtà virtuale, che ci accoglieranno e ci consiglieranno sino all’acquisto.

Mondo virtuale e mondo reale si fonderanno.

Il Metaverso non sostituirà il mondo reale, non ucciderà internet come lo conosciamo oggi, ma sarà un mondo virtuale avanzato in cui molto di quello che esiste oggi nel mondo reale potrebbe avere una sua corrispettiva forma virtuale.

Incontreremo persone, compreremo oggetti digitali per il nostro Metaverso oppure oggetti che poi ci verranno recapitati nella vita reale. La valuta potrebbe essere una o in generale le criptovalute.

Nel nostro piccolo, ogni persona interessata a vedere il nostro Coworking per Reggio Emilia, Carpi, Modena e Mantova, potrà visitare i nostri uffici temporanei, le nostre postazioni condivise, la nostra Sala Meeting e tutti i nostri spazi, vivendo un’esperienza simile a quella reale. Ognuno sarà accolto dalla nostra receptionist e potrà toccare, quasi con mano, la qualità dei nostri servizi.

Conclusione

Ci rendiamo conto che tutto questo fa forse un po’ paura, ma se usata bene questa innovazione tecnologica potrà arricchire la nostra vita perché, a nostro parere, come in ogni cosa il segreto sta nella moderazione e nel sottrarsi agli eccessi.

Certamente ricorderete che all’inizio di questo articolo abbiamo parlato del film Ready Replay One. In questa pellicola è immaginata un’epoca nella quale tutti gli individui trascorrono più tempo in una realtà virtuale chiamata OASIS (acronimo di Ontologically Anthropocentric Sensory Immersive Simulation) che nella vita reale. Non vogliamo spoilerare nulla ma, in tema di moderazione, vi diciamo che a un certo punto del film, anche in quell’epoca immaginaria, viene presa la decisione definitiva di sospendere OASIS due volte a settimana, in modo che le persone possano trascorrere più tempo nel mondo reale.

Probabilmente di Metaverso si parlerà sempre più spesso e, piano piano, come tante cose, diventerà la normalità nei prossimi anni.

Autore: Dott. Simone Maculotti