Cos'è La Blockchain - Blockchain For Dummies

Cos’è la Blockchain – Blockchain for dummies.

Cos'è la Blockchain - Blockchain for dummies.

Di base Blockchain è un sistema per scambiare e validare i dati, tuttavia capire il concetto su cui si basa non è propriamente semplice.

Cos’è la BLOCKCHAIN e come funziona

Tutti conoscono questo nuovo termine come legato al Bitcoin o alle criptovalute in generale, soprattutto grazie all’effetto mediatico che hanno avuto, e tuttora hanno, queste nuove monete digitali.

Tuttavia, se oggi domandate a qualcuno che cos’è la Blockchain, la risposta del 99% delle persone sarebbe vaga e perlopiù simile a “la Blockchain è quella cosa che serve a creare i Bitcoin”.

Cerchiamo di fare chiarezza

Blockchain e Bitcoin sono ovviamente termini strettamente legati tra loro, ma pensare alla prima solo come allo strumento per creare le criptovalute è molto riduttivo, se non addirittura del tutto errato.

Blockchain è una tecnologia che ha letteralmente il potenziale di rivoluzionare molti settori e processi, che oggi sono gestiti con differenti sistemi, e la sua applicazione in questi ambiti non ha niente a che vedere con il bitcoin.

La tecnologia della Blockchain è stata ideata nel 1991 da un duo di ricercatori americani ed inizialmente era stata pensata per vidimare i documenti digitali in modo che non fosse possibile retrodatarli o manometterli. In pratica una sorta di notaio digitale.

La tecnologia della Blockchain è però rimasta inutilizzata fino al 2008, quando viene sfruttata da Satoshi Nakamoto per creare la prima criptovaluta digitale della storia, il bitcoin perlappunto. 

Un nuovo modo di gestire i processi

Di base Blockchain è un sistema per scambiare e validare i dati, tuttavia capire il concetto su cui si basa non è propriamente semplice, perché offre un approccio totalmente differente rispetto a quello a cui siamo abituati.

Da tantissimi anni alcuni concetti, quali il modo e le regole che determinati sistemi seguono per funzionare, sono talmente radicati nella nostra vita da rappresentare la prassi. Un esempio? Per acquistare una casa, oltre ovviamente ai soldi, necessiterò obbligatoriamente di un notaio che certifichi il passaggio di proprietà.

Allontanarsi da un concetto simile è difficile, perché le regole che ne stanno alla base vengono usate come metodo per comprendere ogni nuova novità di sistema, ma nel caso della Blockchain non funziona così.

Blockchain rompe quelle regole base per diventare essa stessa la base su cui creare nuovi sistemi, un nuovo protocollo.

In estrema sintesi, una Blockchain è un archivio digitale condiviso e decentralizzato, consultabile da chiunque faccia parte della rete. Proprio per questa ragione, una volta che delle informazioni vengono registrate all’interno della Blockchain sono immodificabili senza che qualcuno facente parte della rete stessa se ne accorga.

Una Blockchain è, letteralmente, “una catena di blocchi” contenenti informazioni.

Ogni blocco della catena contiene tre elementi fondamentali:

  1. I dati che vengono memorizzati  in quel blocco. Il tipo di dati contenuti nel blocco dipende dalla natura della Blockchain, ad esempio la Blockchain dei bitcoin memorizza i dettagli di una transazione (mittente, destinatario, quantità di bitcoin scambiati, ecc);
  2. Un codice hash, ovvero una stringa di numeri e lettere che identifica quello specifico blocco e il suo contenuto. L’hash è univoco e non può esisterne un altro uguale; possiamo immaginarlo come  una specie di  impronta digitale. Ogni volta che viene creato un nuovo blocco viene calcolato un nuovo hash, unico e specifico per quel blocco e se qualche dato all’interno del blocco muta o viene modificato, anche l’hash cambierà;
  3. L’hash del blocco precedente. Proprio la presenza dell’hash del blocco precedente all’interno di ogni blocco dà origine alla catena, rendendola così sicura.

Questa decentrazione, questa sorta di “annullamento” di un ente centrale che gestisce e certifica un determinato processo, rompe quelle regole base a cui tutti siamo abituati, per diventare essa stessa la base su cui creare nuovi sistemi.

Oggi tutti i sistemi si basano sull’assunto in cui esiste un “soggetto” preposto a gestire “dall’alto” ogni processo, in modo che tutti funzioni correttamente. Tutti ci dobbiamo fidare di questa “entità”, dando per sottinteso che sia super partes, onesta, incorruttibile e, soprattutto, inattaccabile.

Un semplice esempio per rendere l’idea del concetto:

Pensiamo di dover fare un bonifico ad un amico. Tutti dobbiamo fidarci che la banca cui facciamo riferimento (ente centrale del processo) recepisca, garantisca e certifichi  (quasi sempre a fronte di una commissione) il trasferimento, verificando solo lei determinate condizioni:

  • che il denaro sia presente sul nostro conto;
  • che ci sia la copertura di ogni spesa;
  • che il denaro esca dal nostro conto;
  • che esista il conto del beneficiario;
  • che il denaro arrivi sul conto del beneficiario.

L’unica identità potrebbe però :

  • perdere il dato;
  • subire un furto del dato;
  • decidere  che il denaro esca ma non arrivi sul conto prestabilito (magari c’è un funzionario corrotto);
  • e tante altre azioni.

Lo stesso se facciamo un pagamento con la carta di credito: c’è un server che riceve le informazioni e mette in contatto le varie banche e permette di fare trasferimento di denaro.

Tutto questo senza che nessuno possa dire il contrario di quello che riportano i dati conservati dall’entità centrale. Dati che l’entità può modificare in qualsiasi momento, senza che nessuno possa dimostrare il contrario.

Con la tecnologia Blocknhain ogni alterazione sarebbe impossibile.

Nei processi “tradizionali”, a cui tutti siamo ormai abituati, esiste sempre almeno un attore al centro di tutto; di qualsiasi scambio, che sia una comunicazione dati o qualcosa di fisico.

Alla fine dei conti si parla di servizi e se vogliamo usare questi servizi esisterà qualcuno che li fornirà e quel qualcuno per fornirceli dovrà entrare in possesso di informazioni o oggetti per poi gestirli. L’obiettivo di questi attori è assicurare che le attività vengano svolte in maniera corretta, prendendosi la responsabilità (o quantomeno dovrebbero farlo) ad esempio che i soldi vengano trasferiti dalla persona A alla persona B.

Il modo in cui i sistemi di comunicazione e di scambio dati funzionano oggi ha un potenziale problema: dobbiamo fidarci degli attori nel mezzo che gestiscono i nostri dati.

Quando noi facciamo un pagamento dobbiamo fidarci che la banca non faccia “cavolate”. Se spediamo la cartolina e questa non arriva il destinatario non possiamo fare altro che accettare questa situazione, perché le poste, qualora chiedessimo spiegazioni potrebbero dirci che abbiamo sbagliato noi a metterle francobollo e quindi questa cartolina è data persa oppure che il postino è stato colpito da un fulmine e ha preso fuoco assieme alla nostra cartolina; insomma non abbiamo né controllo né garanzie, possiamo solo fidarci.

Perché ci fidiamo? Perché non abbiamo alternative.

Il fatto è che nell’attuale supply chain (catena di approvvigionamento), come in moltissimi altri sistemi odierni, le informazioni sono centralizzate su uno o più attori e non sono visibili da tutti. Di conseguenza le potenziali minacce che si nascondono nelle varie transazioni sono enormi e tutti devono fidarsi di quello che gli viene detto.

La mission

L’obiettivo della Blockchain è eliminare questo attore centrale, eliminare l’esistenza di una entità che gestisce l’operazione, che entra in possesso dei nostri dati, che coordina l’operazione, che si assicura che l’operazione stessa venga effettuata con successo.

In altre parole, la Blockchain si pone l’obiettivo che i nostri soldi vengano trasferiti a chi li volevamo inviare senza che esistita una banca che entra in possesso di tutti i nostri dati fino al momento in cui il trasferimento è completo.

Nel mondo “fisico” la Blockchain non può ancora funzionare, ad esempio non possiamo spedire una cartolina senza affidarci alle poste, ma nel mondo digitale questa nuova tecnologia può operare.

Bene se applicassimo la tecnologia Blockchain, chiunque, noi compresi, potrebbe risalire con certezza a ogni dato, in ogni punto del processo.

In che modo la Blockchain può consentire tutto questo.

Principalmente grazie a tre elementi:

La decentralizzazione: Ogni dato presente nella Blockchain non è posseduto da una singola entità, ma è condiviso tra tutti coloro che fanno parte della Blockchain.

L’immutabilità: La Blockchain è composta da una serie di computer che non sono posseduti da una singola entità e su cui sono presenti TUTTI i dati necessari per far funzionare il sistema di comunicazioni. Ogni volta che si aggiunge un informazione (un blocco di dati) la catena di dati viene aggiornata su TUTTI i sistemi e su TUTTI i computer parte della Blockchain. Se in un qualsiasi punto della rete qualcosa dovesse essere manomesso, tutti gli altri se ne accorgerebbero e non confermerebbero la modifica. Quindi un potenziale tentativo di manomissione sarebbe subito identificato. Affinché un dato cambiato abusivamente possa essere validato dalla rete, un hacker dovrebbe riuscire a manomettere il dato sul 50% + 1  di tutti i computer su cui è presente quell’informazione. Una cosa impossibile anche solo in termini di tempo. Manomettere un dato richiede a un super esperto almeno 10 minuti a PC (oltre a un sacco di energia). Questi 10 minuti moltiplicati per migliaia di PC, trasformerebbero in anni il tempo necessario a modificare una singola informazione, che magari nel tempo è pure mutata. All’aumentare della potenza dei pc o del numero dei pc connessi alla rete e quindi in grado di decifrarla, il sistema di criptazione viene reso sempre più complesso, in modo tale che la difficoltà di decriptazione resti sempre la stessa.

La trasparenza: tutti coloro che operano all’interno di una Blockchain e tutte le loro azioni sono memorizzate e ben identificate, in questo modo è sempre possibile risalire a chi ha fatto e cosa.

Non dovete immaginare la Blockchain come un prodotto fisico, come un computer, un server o un software, ma come a un “sistema di approccio”. Quando si sente dire “questa cosa è basata sulla Blockchain”, solitamente si pensa unicamente che un determinato processo è gestito tramite una tecnologia che è composta da una parte software e una parte hardware. Questo è verso solo in parte, quello che però è sempre vero è che l’hardware nel caso della Blockchain non è mai rappresentato da un singolo computer o un grande server dove risiedono i dati, che si occupa DA SOLO di scambiare le varie informazioni, ma è rappresentato da un insieme di dispositivi, di computer, collegati tra loro, che si scambiano i dati tra loro senza l’esistenza di un grande controllore centrale. La rete si “autocoordina”.

Per descriverla diversamente la Blockchain è un sistema che permette di immagazzinare delle informazioni in blocchi di informazioni che sono immutabili, connessi tra loro e memorizzati su una serie di computer connessi tra loro.

Ognuno di  questi blocchi di informazione è protetto grazie alla crittografia dati e non ci sono più singoli attori che prendono le informazioni e le passano un altro. Non ci sono più momenti in cui quelle informazioni possono essere manomesse. Non ci sono più attori centrali. I dati sono decentralizzati su più computer e sono creati per essere immutabili e trasparenti.

Conclusione

La Blockchain ha la facoltà di rivoluzionare non solo le supply chain (alimentare, farmaceutica, tessile ecc), ma qualsiasi settore, dal commercio alla gestione di dati, da livello di impresa a livello di paese.

Decentralizzare i dati, ridondarli su tanti computer in rete tra loro con un sistema di funzioni matematiche che non ne consenta contraffazioni e li renda immutabili, dare la possibilità a tutti di accedere a quei dati e di risalire al loro stato nel tempo, determinare così l’impossibilità di mentire o di manomettere i dati perché altrimenti i conti non tornerebbero, permetterebbe ad ogni settore di essere altamente trasparente e di sapere perfettamente dove qualsiasi cosa si trova e qual è il suo ciclo di vita.

Tutto questo offrirebbe il totale controllo sul processo, rendendolo praticamente perfetto, senza la possibilità che il controllo stesso possa essere esercitato in maniera malevola da singoli attori.

Quindi ricordatevi, la Blockchain non è solo quel sistema per creare bitcoin; tutt’altro è una tecnologia potente che può essere applicata quasi ad ogni ambito e settore.

Autore: Dott. Simone Maculotti